Gargano Itinerario

Itinerario tra i comuni di mare e di terra del Gargano. Viaggi Gargano e itinerari Gargano

La  provincia di Foggia -  Uno Sperone verde, una compatta altura calcarea, nell'azzurro del mare Adriatico. Il Gargano, comunque, non è tutto squallido e roccioso. Del magnifico manto di boschi che ricopriva un tempo questa zona, sono rimaste estese fasce selvose che prendono il nome di Bosco Spigno Bosco Sfilzi, Bosco lacotenente e Foresta Umbra Quest'ultima, assai vasta, è la più bella di tutte; è costituita da fitte selve di faggi, di cerri, di ròveri di pini, di lecci e di frassini, popolate da volpi, dì caprioli, da lepri, da cinghiali, da qualche daino da tassi, da ìstrici e da mille specie di volatili. I ripiani periferici del Gargano, poi, dove s raccolgono i centri abitati, sono lussureggianti di vegetazione mediterranea, soprattutto di agrumi, d olivi, di fichidindia, di vigneti e di carrubi. Da San Severo, puntiamo verso una delle zone più singolari e più affascinanti d'Italia: il Promontorio del Gargano.

Comuni del GarganoCagnano Varano, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant'Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, San Menaio, Pugnochiuso, Vieste.

Le strade che da San Severo risalgono verso il Gargano sono due. Una di queste (la Statale 89), in direzione nord-est, è la Garganica; l'altra in direzione est, è la Statale 272 di San Giovanni Rotondo, chiamata anticamente Via Sacra perché percorsa dai pellegrini che, provenendo da ogni parte d'Italia, andavano a visitare il famoso Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo. La prima di queste due strade, compie l'intero circuito dello « Sperone d'Italia ». Attraversata la piana settentrionale del Tavoliere, tutta a campi di cereali, a vigneti e ad oliveti, la « Garganica » arriva, in breve, ad Apricena, grosso centro agricolo già sulle prime ondulazioni collinose del Gargano. Da Apricena una strada verso nord-ovest, conduce, toccando Poggio  Imperiale che deve il nome  al principe Placido Imperiale che vi costruì un palazzo attorno al quale si sviluppò poi il paese, conduce,  a  Lesina, graziosa località situata su una penisoletta della sponda meridionale dell'omonimo lago.
Il Lago di Lesina è un tipico lago costiero a livello del mare.   Di nuovo sulla « Garganica », si comincia a salire, su per gli aridi dossi del Gargano, fino a Sannicandro Garganico, uno dei più popolosi centri del Gargano, dove sorge, in posizione elevata, il castello (sec. XV), con varie torri cilindrìche e con una leggiadra loggetta a fianco della facciata. Nei dintorni della cittadina si aprono alcune grotte e doline carsìche assai interessanti.
La più grande di queste voragini, detta Pozzatìna (una delle maggiori d'Italia) è lunga 650 metri, larga 400 circa e si sprofonda, con pareti verticali, per più di cento metri. Da Sannicandro la strada prosegue fra le ricche colture agricole del Piano della Macina; costeggia la dorsale che dal Gargano si protende fino al Monte d'Elio fra i Laghi di Lesina e di Varano; si affaccia alla vista di quest'ultimo, come da un belvedere, dal centro peschereccio di  Cagnano Varano,  situato sul fianco dì un'aspra valletta rocciosa;  e scende poi allo stesso Lago di Varano fra i declivi del fertile Piano di Carpino, dove un tempo sorgeva la città di Uria, sommersa dalle acque. Il Lago di Varano, come quello di Lesina, è anch'esso un lago costiero. Seguono rigogliosi boschi di olivi, poi, d'improvviso, si apre uno splendido panorama sull'Adriatico con la visione di  Rodi Garganico, pittoresca borgata raccolta sopra un promontorio roccioso fra lussureggianti aranceti e con una bella, ed assai frequentata spiaggia.  Da Rodi Garganico ha inizio la splendida Riviera Garganica, che la strada percorre dapprima con un rettilìneo fra una striscia di morbido arenile e poggi ammantati di agrumeti e cosparsi di ville. Al termine di questo rettilineo, troviamo  San Menaio, ridente località balneare dominata da un torrione seìcentesco, ed il cui nome deriva da San Menna, un tempo venerato in una vecchia.chiesa ora scomparsa. La « Garganica » s'inoltra, poi, nella magnifica Pineta Marzini, che dal litorale si espande sui colli retrostanti. A questo punto, una panoramica strada sì addentra verso il cuore del Gargano e raggiunge una selva che è fra le più belle e vaste d'Italia: la Foresta Umbra. Con ripide serpentine, la strada sale a  Vico del Gargano, centro di produzione dì agrumi e d'olive, con gli avanzi di un.castello medioevale, incorporato in abitazioni, e raggiunge la meravigliosa foresta.
Dopo aver visto la Foresta Umbra, tornati sulla Strada Garganica, nei pressi di San Menaio, procediamo verso est fra dossi ricchi dì   vegetazione   che   ora   strapiombano   sull'Adriatico e ora degradano  dolcemente verso  tranquille baie che servono da riparo alle barche da pesca. Poco dopo ci si trova davanti all'alto promontorio roccioso coronato dalle bianche case di  Peschici, pittoresco e caratteristico paese dall'aspetto orientale culminante in un castello che si erge sul ciglio della rupe a picco sopra il mare.
Ai piedi del borgo si estendono la spiaggia e il porticciolo, fronteggiati dallo scoglio dei Monacelli.  Da qui la vecchia « Garganica » abbandona il mare e serpeggia fra i colli e le conche dell'interno in direzione di Vieste alla quale si giunge anche con la panoramicissima, strada costiera che corre sulle sponde orientali del Gargano con viste veramente stupende e che ha portato il grande turismo anche in questa zona e villaggi turistici e grandi alberghi sono sorti in località Punta San Nicola, in località Manacore ed in altre zone.
Lungo questo tratto di litorale si aprono grotte suggestive come la Grotta della Campana, alta 47 metri sul mare, le cui acque assumono all'alba magnifiche colorazioni. Un'altra località di grande interesse turistico, in questa zona, è Merinum con l'omonimo Santuario e con le rovine di una città rasa al suolo dai Saraceni.
Dopo circa 35 chilometri da Peschici, la strada costiera giunge a  Vieste, caratteristico e simpatico centro peschereccio e balneare, situato su un promontorio calcareo proteso fra due archi di spiaggia all'estremità orientale del Gargano. Vieste è una cittadina di antichissima origine. Lo dimostrano i ritrovamenti di una necropoli del III secolo, monete romane, resti di mura megalitiche. Più a nord, davanti alla Punta San Felice, vigila uno scoglio con un alto faro che guida la rotta delle navi sull'Adriatico. Due strade da Vieste si dirigono verso sud, al Golfo di Manfredonia. La prima, all'interno, è ancora la vecchia « Garganica » che s'inerpica, fra selvaggi valloni, fino alla Torre di Sagro per poi discendere, attraverso un lembo della Foresta Umbra, in vista del vasto Golfo di Manfredonia.
La seconda è quella costiera, sempre assai panoramica, con splendide vedute sull'Adriatico, costellata di torri di vedetta, che tocca, direttamente o con diramazioni, moderni villaggi turistici come Pugnochiuso e Baia delle Zagare. Entrambe queste strade confluiscono nella bella conca orlata da una spiaggia e folta di oliveti in cui si allinea, con le sue casette, il ridente paese di  Mattinata. La conca è chiusa a sud dalla roccia a picco del Monte Saraceno, sul quale sono state rinvenute, di recente, numerose tombe con vasi e sculture forse appartenenti all'antica località dauna di Matinum, da cui Mattinata ha preso il nome. A sud di Mattinata la « Garganica », costeggiando, tra floride coltivazioni, gli scoscesi spalti delle montagne che s'inabissano nel mare, giunge a  MANFREDONIA , cittadina di moderno aspetto con un porto, che è il più attivo della Capitanata, e con una stazione balneare (il Lido di Siponto] dotata di una bella spiaggia arenosa incorniciata da una pineta. Dalla « Garganica », poco a nord di Manfredonia, sì stacca una strada che s'inerpica con fitte serpentine su per i costoni del Gargano, mostrando magnifici panorami verso i monti sino al Vulture, in Lucania, e, verso il mare, dal grandioso arco del Golfo di Manfredonia fino alle cittadine costiere della Terra di Bari. Questa strada raggiunge, a circa 800 metri d'altitudine, la cittadina di  MONTE SANT'ANGELO , il maggior centro del Gargano, adagiata in magnifica posizione panoramica sopra un elevato gradino meridionale dello « Sperone d'Italia ». Monte Sant'Angelo è uno degli esempi più belli dell'architettura garganica, « inventata » da modesti muratori che hanno creato, attraverso i secoli, inimitabili equilibrii di casine sovrapposte, di terrazze, di scale e di comignoli, inimmaginabili altrove. La fama di Monte Sant'Angelo è legata al Santuario di San Michele Arcangelo. Da Monte Sant'Angelo, la « Via Sacra » procede verso ovest sull'ondulato altopiano garganico che qui ha un aspetto carsico con terreni incolti e rocciosi e con magri campiceli suddivisi da muretti. Si apre in questa zona la più importante cavità sotterranea del Gargano: la Grava di CampoIato, ampia voragine che sprofonda per un centinaio di metri, addentrandosi, poi, nelle viscere della montagna con una galleria lunga circa un chilometro che s'inabissa di altri 200 metri. Il paesaggio, ora dominato, da nord, dal Monte Calvo, il più alto del Gargano, cambia e diventa sereno nella fertile vallata del Bacino di Sant'Egidio che, fino al secolo scorso, era un fondo di lago.  Si è ormai in vista di un altro notissimo centro religioso: SAN GIOVANNI ROTONDO, vivace cittadina agricola ed amena località di soggiorno estivo che ha preso Ìl nome dalla Rotonda, antico battistero circolare che sorge all'estremità vecchia dell'abitato. Accanto alla « Rotonda » si nota la piccola Chiesa di Sant'Onofrio, del Trecento, con un portale gotico, una bella rosa e la leggiadra « Cappella della Madonna di Loreto » costruita, secoli fa, da pellegrini marchigiani diretti a Monte Sant'Angelo. Dalla parte opposta della cittadina, un viale di due chilometri guida al piccolo ma celebre  Convento di Santa Maria  delle Grazie, dove visse Padre Pio da Pietralcina (morto nel 1968), conosciuto in tutto il mondo per le sue virtù serafiche e per i segni della passione di Cristo (le stigmate), impresse sulle sue mani.
La « Via Sacra », procede ora verso la verde conca di San Marco in Lamis, al centro della quale, sopra un poggio isolato, giganteggia il Convento di San Matteo, fondato in epoca longobarda (sec. VI). Domina la conca, il boscoso Montenero forato qua e là da grotte e da voragini carsiche. San Marco in Lamis è un ameno e popoloso centro agrìcolo dalle bianche case col tetti di tegole scure. Nell'abitato si fanno notare: la Chiesa Matrice, col campanile a piani che si restringono dal basso all'alto, ed il Palazzo del Municipio. San Marco è nota, poi, per la caratteristica Processione delle Fracchie, che si svolge il giorno del Venerdì Santo. Scendendo dallo spalto garganìco in direzione di San Severo, la « Via Sacra » passa vicino al Santuario della Madonna di Stignano, anch'esso meta di pellegrinaggi e di convegni spirituali.  Da San Marco, invece, dirama una stradina che raggiunge, a sud-ovest,  Rignano Garganico, paese agricolo che, per la sua splendida posizione panoramica sul ciglio del Gargano, è detto Balcone della Puglia.