Egnazia

Egnazia - antichissima città messapica e poi romana, fiorente per i suoi traffici marittimi e per la sua produzione di ceramiche. Era attraversata dalla « Vìa Traiana » e il celebre poeta latino Orazio, che vi sostò durante il suo viaggio da Roma a Brindisi, la descrisse in una delle sue composizioni poetiche (la quinta Satira) come una città limphis iratìs ex truta, cioè bàttuta dalla furia delle acque. Ciò che è rimasto di Egnazia, anche se si tratta solo di rovine, è sufficiente per dimostrare che questo antico centro dell'Apulia, situato al confine fra la Messàpìa e la Peucezia,doveva essere grande e molto importante. Attorno all'Acròpoli, circondata di mura, si, notano i resti dei pavimenti, dei portici e dei templi del Foro; i ruderi di un Anfiteatro e di una Basilica a tre navate divisa da colonne di cui restano le basì; le pietre della Via Traiana coi solchi delle ruote; e poi cisterne, pozzi, tombe; tratti di mura ciclopiche che sì spìngono fin presso il mare dove rimangono alcuni avanzi del porto. Le rovine di Egnazìa sono vicinissime al confine barese. Puntiamo, quindi verso l'interno con una strada che, tra floride colture di olivi, di carrùbi, dì màndorli e dì orti, risale in direzione delle Murge, e giunge a Fasano, graziosa e popolosa cittadina sorta mille anni or sono dopo la distruzione di Egnàzia.
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