Itinerari Puglia per le vacanze in Provincia di Brindisi. Conoscere la Provincia di Brindisi per le Vacanze. Per Soggiornare nella Provincia di Brindisi o trascorrere le vacanze nei luoghi più suggestivi del territorio brindisino
Dai moderni centri balneari sull'Adriatico, alle bianche cittadine dell'interno che hanno il fiabesco aspetto dell'Oriente; dai suggestivi resti di antiche città messapiche come
Egnàzia, alle festose visioni della
Murgia dei Trulli con l'amenissimo centro di
Selva di Fasano, anche la
Terra di Brindisi attrae il turista coi richiami di una natura splendente di colori e di luci e con le testimonianze insigni di una storia millenaria.
La
Provincia di Brindisi può essere attraversata avendo come guide principali la
strada Nazionale Adriatica, che da Brindisi si dirige verso Bari, e la strada
Nazionale Appia che da Brindisi volge in direzione di Taranto.
Altre strade minori che si diramano da queste, permetteranno di scendere alle
marine adriatiche e di risalire verso la
zona delle Murge.
Eccoci, dunque, sulla
strada Adriatica (la n. 16) che sfreccia diritta in pianura attraverso la campagna ad occidente di Brindisi. A circa metà del primo rettilineo si diramano due strade: una diretta a nord e l'altra a sud.
, inoltrandosi fra vigneti ed olivi esse portano a due grotte: la
Grotta di San Biagio (a nord) e la
Grotta di San Giovanni (a sud), entrambe del secolo XIII e con affreschi in stile bizantino.
Più avanti ci accoglie
San Vito dei Normanni, popoloso centro agricolo che conserva tratti di mura merlate e un castello feudale (del sec. XV) in gran parte trasformato. Nel Medioevo ebbe una colonia slava e fu per questo che fino al 1863 si chiamò San Vito degli Schiavoni. Vigne, mandorli e fichi accompagnano in lieve salita fino al colle su cui si adagia la grossa borgata di
Carovigno, sul luogo della messapica
Carbina distrutta dai Tarantini nel 473 avanti Cristo e di cui si vedono resti dì larghe mura poco a nord dell'abitato. Monumento principale di Carovigno è, comunque, il massiccio castello, del quattrocento, ben restaurato. Nel territorio di Carovigno
è presente un’
Area Marina Protetta e
Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto situata a 17 km a nord di Brindisi. Il
Centro Visite è facilmente raggiungibile percorrendo la SS 379 Bari-Brindisi e prendendo l’uscita Serranova al km 35.
Ora la
Piana Salentina va gradatamente innalzandosi verso le alture delle
Murge.
Siamo in vista di tre poggi che emergono da un'argentea coltre di olivi ricoperti dal fitto tessuto di case della bianca cittadina di
OSTUNI, uno dei più vivaci e attraenti centri turistici del territorio brindisino.
Particolarmente caratteristico, per il suo intrico di viuzze e per le sue pittoresche prospettive architettoniche, è il quartiere medioevale, cinto da resti di mura aragonesi. Da Ostuni, una strada minore, che serpeggia fra rigogliosi uliveti, discende all'Adriatico a
Villanova, gaia zona balneare della
Marina di Ostuni che si estende, attorno alla tozza sagoma di un vecchio castello, per vari chilometri su una costa assai frastagliala, rocciosa, con piccole spiagge sabbiose. Su questo tratto di litorale si susseguono solitarie torri di difesa erette nel Medioevo contro gli assalti dei pirati saraceni. Dalla
Marina di Ostuni, la strada litoranea porta, in breve, a
Torre Canne Terme, centro balneare e termale considerato uno dei più belli dell'Adriatico. Torre Canne è una frazione del comune di Fasano, a circa 8 km dal capoluogo comunale e a circa 50 km da Brindisi. E' una località marina con spiagge di finissima e bianca sabbia che rientra nel
Parco Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo.
Torre Canne è conosciuta principalmente per le salutari terme.
Esso ha il primo nome, Torre Canne, da una torre-faro su un promontorio che recinge a nord un magnifico arco di spiaggia. Il secondo nome, Terme, è dovuto alle sorgenti di acque termali curative che sgorgano in un parco adiacente alla spiaggia e che vengono utilizzate per bevanda, bagni e fanghi nelle affezioni dell'apparato digerente, in alcune malattie reumatiche e dell'apparato respiratorio.
Proseguendo sulla costa, orlata di scogli e di basse rocce erose dalle onde, si giunge alle
Rovine dì Egnàzia o Gnathìa, antichissima città messapica e poi romana, fiorente per i suoi traffici marittimi e per la sua produzione di ceramiche. Puntiamo, quindi verso l'interno con una strada che, tra floride colture di olivi, di carrùbi, dì màndorli e dì orti, risale in direzione delle
Murge, e giunge a
Fasano, graziosa e popolosa cittadina sorta mille anni or sono dopo la distruzione di Egnàzia.
Fasano possiede alcuni bei palazzi e notevoli chiese, ma la sua importanza, in particolare, è dovuta al fatto che nel suo territorio si trova una zona di villeggiatura che è fra le più deliziose della
Puglia.
Vi si giunge con una strada che si inerpica su per la scarpata delle Murge, offrendoci una meravigliosa vista della sottostante piana.
Giunti, poi, sull'orlo del ciglione murgico, appare l'incantevole scenario di
Selva di Fasano, ridentissima località di villeggiatura che, per la sua stupenda posizione panoramica, è detta «
balcone d'Italia sull'Oriente ».
Infatti, sembra proprio che Selva preannunci l'Oriente con l'aspetto di presepe del suo paesaggio, con il suo clima, con la sua luce, con l'estrosa architettura delle sue costruzioni e con la cordiale ospitalità dei suoi abitanti.
Sparse sull'altopiano, schiere di case e di villini dalla forma di trulli, occhieggiano fra una folta vegetazione di alberi, dì orti, dì giardini.
Una pittoresca e panoramica stradina sul ciglio delle Murge, arriva a
Laureto di Fasano, con un percorso d'incomparabile bellezza. Nei punti più elevati, lo sguardo spazia da una parte sulla sconfinata
costa del Salento e della
Terra di Bari e dall'altra sull'altopiano della «
Murgia dei Trulli» coi suoi campi orlati di bianchi muretti e punteggiati di trulli.
Laureto, è un altro ameno centro di villeggiatura sui terrazzi di un colle ricamato da frutteti e da olivi. Il suo nome, a quanto pare, deriva dalle «laure» basiliane che ancora si trovano nei dintorni.
Di ritorno a Fasano con la strada che vi discende ripida da Laureto, si ritrova la «Nazionale Adriatica» che punta rettilinea in direzione di
Ostuni.
Ad un certo punto, sul rettilineo, una stradetta minore, sulla destra, risale ancora lo zoccolo delle Murge, fino a
Cisternino, di nuovo nella fresca zona dei trulli, qui dominata dal colle su cui se ne sta appollaiato il paese con le sue bianche case a terrazze, di tipico aspetto orientale, munite di balconcini, di camini e di scalette esterne.
Da
Cisternino, scendendo verso sud-est, si raggiunge
Ceglie Messapico, cittadina dall'aspetto orientale per le originali, bianche casette.
Il suo nome deriva dall'antica, messàpica Caelia o Caelium della quale occupa l'acròpoli. Le mura dell'antica città si articolavano per un perimetro di oltre cinque chilometri. Nella parte medioevale si trova la Chiesa Matrice del 1521, ed il castello eretto da Fabrizio Sanseverino, duca di Ceglie (1492-1525) che conserva ancora torrioni cilindrici e un bel mastio.
Ancora un diritto tratto di strada fra le estreme propaggini delle Murge, che si vanno abbassando verso la pianura salentina, e si arriva a
FRANCAVILLA FONTANA.
Francavilla Fontana è situata sulla Via Appia. Da qui la celebre strada (provenendo da Taranto) corre con lunghi rettilinei sino a Brindisi, tra campagne toccando
Latiano, grosso centro agricolo con un bel Palazzo Comunale, in
prossimità dei resti della città messàpica di Scamnum; e
Mesagne, l'antica Messapia, cittadina vivace di commerci (uva da tavola e da vino, tabacco, olive), con un castello e con insigni chiese fra cui la barocca Chiesa Madre (1653), la Chiesa di Santa Maria di Betlemme (1738), la trecentesca Chiesa del Carmine ed il barocco Santuario di Mater Domini.
Si può, inoltre, tornare a Brindisi con un percorso più lungo che attraversa la parte sud-orientale della provincia, e cioè il cosiddetto
Tavoliere di Lecce, qui la più interessante cittadina di questa zona, a pochi chilometri da Francavilla, è
ORIA, che sorge su tre colli.
Un rettilineo congiunge
Oria a
Torre Santa Susanna, grosso borgo che prese il nome da una torre oggi distrutta e che, oltre a un castello cinquecentesco, mostra il Santuario di Santa Maria di Gàlaso, sorto su una vecchia cripta basiliana. Poco più avanti, presso il confine leccese, ricordiamo ancora:
Erchìe, centro di origine messapica col bel Palazzo dei Laviano e col Santuario di Santa Lucia. Quest'ultimo si erge sopra un'antica cripta ove sgorga una sorgente che è ritenuta miracolosa per le malattie degli occhi e alla quale ricorrono in pellegrinaggio numerosi devoti del territorio;
San Pancrazìo Salentino, con una bella Parrocchiale;
San Donaci, importante centro viticolo;
San Pietro Vernótico, grossa borgata agricola con una torre quadrata; e
Torchiarolo, borgo agricolo, poco a nord del quale si trova l'antica Valesio, città messapica, e poi romana, della quale si ve dono i ruderi di mura megalitiche
Località turistiche: Brindisi, Francavilla Fontana, Carovigno, Mesagne, Ceglie Messapica,
Ostuni
, Cisternino, San Vito Dei Normanni, Fasano, Torre Santa Susanna.
- Francavilla Fontana
FRANCAVILLA FONTANA - Questa graziosa cittadina ebbe origine nel secolo XIV allorché Filippo I d'Angiò, principe di Taranto, rinvenne su un vecchio muro, un'immagine bizantina della Madonna chiamata, in seguito, Maria Santissima della Fontana perché trovata presso una fonte. Fatta costruire sul luogo una chiesa, il principe invitò la popolazione dei casali circostanti a fondare qui una nuova borgata, con la promessa che essa sarebbe stata immune (franca) da qualsiasi imposizione di tasse.
Sorse così la Terra di Francavilla detta poi Francavilla Fontana. Cinta di mura da Filippo d'Angiò, Francavilla passò nel Quattrocento sotto il dominio dei principi Orsini, che l'adornarono di uno splendido edificio (1450) che costituisce ancor oggi il vanto della città. È il maestoso Palazzo Imperiali (cosi chiamato perché finito nel 1730 dalla famiglia Imperiali), coronato da archetti e da murature e illeggiadrito da una fastosa balconata a grandi archi barocchi.
A proposito di «barocco» dobbiamo dire che Francavilla possiede notevoli costruzioni in questo stile: anzitutto il Duomo, dalla bella e semplice facciata settecentesca e dal grande e luminoso interno a cupola ricco di opere d'arte; poi i palazzi che fiancheggiano la Via Roma e la Via Umberto I; quindi il Palazzo Leo in Via San Giovanni, che conserva una loggia trecentesca superbamente decorata, e, infine, il Palazzo Salerno, in Piazza Garibaldi.
- Oria
ORIA - sorge su tre colli, dominata dal magnifico castello eretto da Federico II di Svevia sul posto dell'Acròpoli di Hyria. Era, questa, una delle più importanti città messàpiche, sempre aspramente contesa per la sua posizione da tutti i popoli che dominarono la Puglia. Il castello, grandioso ed imponente, è uno dei più mirabili esemplari dell'architettura militare sveva. Con la sua forma triangolare e la sua torre, detta Torre dello Sperone, esso somiglia ad un immenso vascello navigante su un mare di fitta vegetazione. Le altre torri prendono il nome di Torre del Cavaliere, Torre del Salto e Torre Quadrata. Nell'interno del castello si estende la vastissima « piazza d'armi » e, ai piedi della Torre del alto, si apre il tempio sotterraneo (veramente notevole) dei Santi Crisante e Daria. In una sala della Torre Quadrata è raccolta una ricca collezione di monete, di bronzi e di vasi messapìci della zona. Poco sotto il castello si erge la settecentesca Cattedrale, con una bella facciata barocca e con un'alta e pittoresca cupola a mattonelle colorate.
- Egnazia
Egnazia - antichissima città messapica e poi romana, fiorente per i suoi traffici marittimi e per la sua produzione di ceramiche. Era attraversata dalla « Vìa Traiana » e il celebre poeta latino Orazio, che vi sostò durante il suo viaggio da Roma a Brindisi, la descrisse in una delle sue composizioni poetiche (la quinta Satira) come una città limphis iratìs ex truta, cioè bàttuta dalla furia delle acque.
Ciò che è rimasto di Egnazia, anche se si tratta solo di rovine, è sufficiente per dimostrare che questo antico centro dell'Apulia, situato al confine fra la Messàpìa e la Peucezia,doveva essere grande e molto importante.
Attorno all'Acròpoli, circondata di mura, si, notano i resti dei pavimenti, dei portici e dei templi del Foro; i ruderi di un Anfiteatro e di una Basilica a tre navate divisa da colonne di cui restano le basì; le pietre della Via Traiana coi solchi delle ruote; e poi cisterne, pozzi, tombe; tratti di mura ciclopiche che sì spìngono fin presso il mare dove rimangono alcuni avanzi del porto.
Le rovine di Egnazìa sono vicinissime al confine barese. Puntiamo, quindi verso l'interno con una strada che, tra floride colture di olivi, di carrùbi, dì màndorli e dì orti, risale in direzione delle Murge, e giunge a Fasano, graziosa e popolosa cittadina sorta mille anni or sono dopo la distruzione di Egnàzia.